Università Roma Tre: no all'inaugurazione dell'anno accademico da parte del capo dei vescovi
A chi ci rivolgiamo
Al Magnifico Rettore
Prof. Massimiliano Fiorucci
Università degli Studi Roma Tre
Introduzione
Il prossimo 21 febbraio sarà il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, a inaugurare l’anno accademico della terza università pubblica della capitale con una Lectio magistralis su “Educazione ai diritti e alla pace”.
Numerosi i motivi che rendono quanto mai fuori luogo e inopportuno questo invito in un luogo, quale quello universitario, dove la laicità, il pluralismo, la crescita individuale e sociale con pari diritti e pari dignità e, imprescindibili, il pensiero e il metodo scientifico razionale, dovrebbero fungere da criteri guida per informare anche ma non solo tutta l’attività didattica.
Il rappresentante di una confessione religiosa che si rifà a uno stato puramente teocratico che non ha mai aderito a nessuna Dichiarazione o Convenzione internazionale per la protezione dei diritti umani fondamentali, che al contrario ricorre al Concordato per affossare l’iter delle leggi italiane non gradite sempre in tema di diritti e parità, dal fine vita alle persone lgbtq+ passando per la parità di genere, non può essere certo chiamato a dare lezione per di più proprio in tema di educazione ai diritti, in una università pubblica di uno stato laico o che voglia dirsi tale.
Richiesta
Chiediamo di annullare l’invito al cardinale Zuppi e di predisporre l’inaugurazione dell’anno accademico in ossequio ai principi fondamentali del nostro ordinamento in generale, laicità e pluralismo, e di quello universitario, scienza e ragione, nello specifico.
Firme
Questa petizione è stata firmata da 1.232 persone. Vedi l'elenco completo.
Aggiornamenti
Lunedì 20 febbraio la petizione, corredata di oltre mille firme, è stata consegnata all'ufficio protocollo del Rettorato dell'Università.
«In così poco tempo davvero un notevole riscontro da parte dei cittadini – ha commentato Irene Tartaglia, coordinatrice del Circolo Uaar di Roma – d’altronde contestiamo una scelta quanto mai inopportuna per un ateneo pubblico, e che dovrebbe essere anche laico: invitare l’esponente di uno stato teocratico noto per l’opposizione ai diritti civili e che proprio in tema di diritti è invece paradossalmente chiamato a dare lezione.»